L’Aiga chiede al Ministero della Giustizia un urgente ed indifferibile correttivo della piattaforma #PagoPA, ormai adottata in via principale dagli Uffici Giudiziari quale modalità informatica di pagamento dei diritti di copia e dei contributi unificati per le iscrizioni a ruolo.
Il Codice dell’Amministrazione Digitale ed il D.L 179/2012, come convertito in Legge, seppur ha avviato un processo di digitalizzazione e di snellimento del sistema, non ha compiutamente disciplinato i relativi costi del servizio, attribuendo così ai pagamenti per le spese di giustizia, commissioni obbligatorie di gestione del predetto sistema che risulta, quindi, inevitabilmente, alterato e distorto.
La forte preoccupazione di Aiga è l’ulteriore ed ingiustificato aggravio di spese che il cittadino (ovvero il professionista delegato al pagamento), deve affrontare per accedere alla giustizia che, così facendo, diventerà un privilegio e non un diritto di tutti.
“L’attuale sistema, che accogliamo certamente con favore nell’ottica della digitalizzazione della giustizia, andrà corretto anche in ossequio del Codice del Consumo e delle norme di recepimento della direttiva sui servizi di pagamento, che vietano l’applicazione di commissioni sui pagamenti elettronici” afferma l’Avv. Antonio De Angelis, Presidente Nazionale AIGA.
“Il predetto meccanismo determina una tassazione sulla tassazione” evidenzia l’Avv. Felice Napolitano, Coordinatore AIGA Area Sud “tale aggravio di spese è inaccettabile ed ingiustificato sia per l’utente, che difficilmente potrà accedere al sistema Giustizia per fare valere i propri diritti, che per il giovane professionista delegato al pagamento, costretto ad anticipare, per il proprio assistito, costi troppo elevati da sostenere”.
“L’Aiga quindi chiede – concludono De Angelis e Napolitano – che il Ministero della Giustizia si faccia carico delle commissioni applicate a tali pagamenti processati in suo favore tramite la piattaforma #PagoPA”.
AIGA, PRESENTATA INTERROGAZIONE PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DEL PST
Presentata alla Camera dei Deputati l’interrogazione a risposta scritta a prima firma dell’On.le Devis Dori (M5S) con cui – a seguito della lettera inviata dalla nostra Associazione alla Ministra della Giustizia Prof.ssa Marta Cartabia del 20 febbraio u.s. – si chiede quali iniziative la Ministra intenda porre in essere per risolvere le problematiche relative al funzionamento del portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia, anche attraverso l’individuazione di appositi fondi del #NextGeneration finalizzati al suo potenziamento, prevedendo sempre un metodo alternativo di deposito degli atti in ogni caso in cui non sia possibile il deposito telematico, in modo da garantire per ogni cittadino l’effettività del diritto di difesa.
Per vedere l’interrogazione clicca qui.
AIGA SEGNALA ALLA MINISTRA CARTABIA IL MALFUNZIONAMENTO PST
Illustrissima Ministra,
con la presente sono purtroppo a rappresentarLe l’insostenibile situazione dovuta al malfunzionamento del portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia che, di fatto, ci impedisce di svolgere regolarmente l’attività professionale a causa delle continue, prolungate e ripetute interruzioni del servizio.
In ambito civile ciò comporta necessariamente l’impossibilità di accedere ai fascicoli informatici, di effettuare una semplice consultazione dei registi pubblici e di provvedere al pagamento telematico del Contributo Unificato indispensabile per iscrivere le cause a ruolo. Il deposito degli atti è comunque consentito, ma di fatto l’impossibilità di aggiornare i registri di cancelleria impedisce al personale di “scaricare” le c.d. buste”, originano, in tal modo, un effetto a catena con continui ritardi nell’inserimento degli atti nei relativi fascicoli.
In ambito penale la situazione è ancor più grave, visto che una serie di atti, tra cui la richiesta di interrogatorio ex art. 415 bis c.p., le querele/denunce e le opposizioni a richieste di archiviazione, devono essere depositate obbligatoriamente ed esclusivamente con modalità telematica. Ne consegue che, in caso di interruzione del servizio, gli avvocati si trovano nell’impossibilità di depositare gli atti visto che molte Procure non accettano più il deposito cartaceo e, ove accettato, spesso manca il funzionario per mettere la firma del depositato a causa della grave carenza del personale.
Tutto ciò comporta inevitabilmente una compromissione non solo del diritto di difesa e del diritto al lavoro, ma configura a tutti gli effetti un’interruzione di pubblico servizio.
Siamo consapevoli del fatto che questa situazione sussiste da tempo, e ci rendiamo disponibili a collaborare attivamente con il Ministero per fornire la nostra esperienza concreta di operatori della giustizia.
Auspichiamo che il sistema del portale pst.giustizia.it venga al più presto potenziato, anche – ma non solo – utilizzando i fondi del Next Generation EU.
RingraziandoLa fin d’ora per la disponibilità ad ascoltare le nostre istanze, l’occasione mi è gradita per inviare i miei più cordiali saluti.
Roma, 20 febbraio 2021
Il Presidente
Antonio De Angelis
AIGA: BENE L’APPROVAZIONE DELL’O.D.G. PER SALVARE IL SEMESTRE DI PRATICA FORENSE
L’Aiga plaude all’approvazione dell’Ordine del Giorno al cd. “Decreto Milleproroghe” presentato dall’On. Devis Dori (M5S) in materia di pratica forense.
L’approvazione dell’O.d.g. impegna infatti il Governo a valutare l’opportunità di adottare iniziative volte a indicare a tutti i Consigli dell’Ordine degli avvocati del territorio nazionale di considerare validi i semestri di pratica forense svolti durante il periodo dello stato di emergenza Covid 19 anche in caso di mancata partecipazione dei praticanti avvocati al numero minimo di 20 udienze al semestre (12 nel caso di pratica anticipata).
L’emergenza sanitaria ha complicato il proficuo svolgimento della pratica forense tanto che, anche dopo la ripresa delle attività d’udienza, i praticanti hanno comunque difficoltà a partecipare al numero minino di udienze stabilito. Ciò è causato da diversi fattori, tra cui la flessione del lavoro del dominus, il rinvio d’ufficio delle udienze – a volte purtroppo anche a causa del fatto che il magistrato e/o il dominus si trovi in quarantena e/o in isolamento fiduciario – ovvero per l’impossibilità di mantenere le distanze di sicurezza stante le ridotte dimensioni delle aule.
“Si tratta – afferma il Presidente Antonio de Angelis – di un’ulteriore conferma dell’attenzione dedicata al sostegno dei praticanti avvocati in questo difficile periodo di emergenza sanitaria. L’Aiga auspica che il Governo ed in particolare la Ministra Cartabia, provvedano ad emanare gli atti conseguenti per dare definitiva attuazione all’Odg dell’onorevole Dori”