Maggio 22

Licenziamento per giusta causa e rilevanza delle condotte extralavorative

Cassazione, sez. lav., 6 agosto 2015, n. 16524

La giusta causa di licenziamento ricorre, oltre che nel caso di inadempimento tanto grave da giustificare la risoluzione immediata del rapporto di lavoro, anche nell’ipotesi in cui il lavoratore ponga in essere condotte extra lavorative che, seppure formalmente estranee alla prestazione oggetto di contratto, nondimeno possano essere tali da ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario tra le parti. Ciò in quanto il lavoratore è tenuto non solo a fornire la prestazione richiesta, ma anche, quale obbligo accessorio, a non porre in essere, fuori dall’ambito lavorativo, comportamenti tali da ledere gli interessi morali e materiali del datore di lavoro o comprometterne il rapporto fiduciario.

Maggio 22

Nullità del provvedimento emesso dal Tribunale del Riesame in assenza del difensore – Errata notifica via pec al difensore

Cassazione penale, sez. VI, 20/04/2016,  n. 18519

“Nell’ipotesi in cui l’avviso di fissazione dell’udienza dinanzi al Tribunale del riesame sia stato inviato all’errato indirizzo di posta elettronica del difensore di fiducia, stante la mancata integrazione di un regolare contraddittorio, per omesso avviso al difensore, l’udienza innanzi al Tribunale del riesame deve ritenersi essere stata celebrata irritualmente, con conseguente nullità del provvedimento emesso all’esito, che deve essere annullato senza rinvio”.

Maggio 22

Imponibilità IRAP – Presupposto oggettivo – Autonoma organizzazione – Impiego di personale

Cass. SS. UU. 10.5.2016 n. 9451

Con la sentenza in commento le Sezioni Unite della Suprema Corte statuiscono che non configura un’attività autonomamente organizzata (pertanto imponibile ai fini IRAP) l’impiego, in modo non occasionale, di lavoro altrui quando questo si realizzi nello svolgimento di mansioni di segreteria o generiche o meramente esecutive che rendano all’attività svolta dal contribuente un contributo del tutto mediato o generico.

Maggio 22

Ammissibile la falcidia IVA nel concordato preventivo

Sentenza Corte di giustizia 7.4.2016 n. C-546/14

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza C-546/2014 del 7 aprile 2016, ha stabilito che l’art. 4 del TUE e la Direttiva 2006/112/CE, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, non ostano a un’interpretazione della normativa nazionale (la Legge Fallimentare) volta a consentire all’imprenditore che si trovi in stato di crisi o di insolvenza la presentazione di una domanda di concordato preventivo liquidatorio, che preveda il pagamento parziale dell’IVA, se accompagnata dalla relazione di un esperto indipendente, il quale attesti che non risulterebbe possibile il soddisfacimento in misura maggiore di tale debito in caso di fallimento.

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