Giugno 30

I controlli bancari non sono sufficienti per l’accertamento fiscale nei confronti del professionista

Cass. 21.06.2016, n.12779

Secondo i giudici di legittimità va annullato l’accertamento nei confronti del professionista, basato esclusivamente sulla base dei controlli dei conti correnti, assumendo che “… l’ufficio non poteva adottare, a supporto della ripresa a tassazione, le sole risultanze bancarie dovendole verificare sulla base di ulteriori elementi probatori”.

Giugno 30

Il nuovo testo dell’art 18 dello Statuto dei Lavoratori così come modificato dalla Legge Fornero non si applica ai dipendenti pubblici

Cass. civ., Sez. lav., 17 maggio-9 giugno 2016 n. 11868

Con la sentenza in esame la Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema del regime sanzionatorio applicabile ai licenziamenti illegittimi nel rapporto del pubblico impiego, escludendo l’applicabilità delle modifiche apportate dalla legge 28 giugno n. 2012 n. 92 (Legge Fornero). In caso di licenziamento illegittimo intimato in data successiva all’entrata in vigore della richiamata Legge Fornero, al dipendente pubblico rimane applicabile il testo dell’art. 18 della legge n. 300 del 1970 così come in vigore prima della riforma.

Giugno 30

Riforma forense – Decreto del Ministero della Giustizia del 12 agosto 2015 n. 144 sul riconoscimento delle specializzazioni forensi, luci e ombre

Dopo le sentenze del Tar Lazio dello scorso 14 aprile (sentenze n. 4424-4426-4428/2016) che hanno bocciato l’elenco di 18 aree di specializzazione previsto dal regolamento n. 144/2015, il CNF, d’intesa con le associazioni specialistiche, ha stilato un nuovo elenco di otto materie di specializzazione (diritto civile, diritto penale, diritto del lavoro, diritto tributario, diritto amministrativo, diritto di famiglia e dei minori, società e impresa, internazionale).

A tal proposito, sono emersi dubbi invece sulla specializzazione in diritto della navigazione e sulla unificazione o meno tra diritto internazionale diritto dell’Unione europea.

Giugno 30

Gli atti di frode giustificano la revoca dell’ammissione al concordato preventivo anche se i creditori ne sono a conoscenza

Cass. 5 maggio 2016, n. 9027

La Cassazione, con la sentenza 5 maggio 2016 n. 9027, ha stabilito che l’accertamento da parte del commissario giudiziale di atti di occultamento o dissimulazione dell’attivo, della dolosa omissione della denuncia di uno o più crediti, dell’esposizione di passività insussistenti o della commissione di altri atti di frode da parte del debitore, comporta la revoca, ai sensi dell’art. 173 L.F., dell’ammissione al concordato preventivo, nonostante i creditori siano stati informati di tali fatti e abbiano comunque espresso voto favorevole all’approvazione della proposta concordataria.

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