Basta con la lotteria dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. L’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) ha messo a punto un progetto di legge di riforma dell’esame di Stato, che prevede una sola prova scritta, l’atto giudiziario, e una prova orale, oltre che una doppia sessione annuale.
“L’esame di abilitazione alla professione forense“, spiega Antonio De Angelis, presidente nazionale di Aiga, “deve rappresentare solo l’ultimo tassello del processo di verifica della idoneità di un giovane ad esercitare la professione di avvocato e non, invece, una “lotteria” in cui anche i più bravi sono costretti ad affidarsi alla sorte sperando di rientrare in una data percentuale di promossi. Occorre assolutamente favorire l’accesso alla professione forense alle giovani generazioni, attraverso criteri di valorizzazione del merito”.
La decisione dell’avvocatura di predisporre un progetto di legge di riforma ha preso spunto dai recenti esiti dell’esame scritto per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, “che hanno fatto emergere tutte le contraddittorietà di un sistema che, come più volte denunciato, somiglia di più ad un concorso pubblico – che si svolge, ormai, con modalità del tutto anacronistiche ed estranee all’effettivo svolgimento della professione – piuttosto che ad una prova abilitativa da eseguire all’esito di un percorso professionalizzante di pratica“.
Per questo motivo l’Aiga ha consegnato a Carmelo Miceli, deputato del PD,” una proposta di legge avente ad oggetto la riforma dell’esame di abilitazione alla professione forense, che provvederà, quale primo firmatario, a curarne l’iter per il deposito presso la Camera dei Deputati. La proposta dell’Aiga prevede una sola prova scritta, l’atto giudiziario, ed una prova orale, oltre che una doppia sessione annuale (a giugno e a dicembre).
Nella riforma prevista dall’Aiga prevede anche la facoltà, rimessa al Ministro della Giustizia, di svolgere la prova scritta con l’ausilio di strumenti informatici. “Si tratta del primo importante passaggio normativo attraverso cui puntiamo a modificare profondamente il sistema dell’accesso alla professione – dice Mariella Sottile della Giunta nazionale dell’Aiga; desideriamo sollecitare una riforma strutturata della legge professionale che valorizzi pienamente il merito e le capacità dei nostri giovani praticanti ma, soprattutto, di coloro che svolgono un percorso universitario e di tirocinio forense con profitto, impegno e passione e con l’obiettivo, primario, di diventare “Avvocati”.