Apr 8

PROCESSO PENALE TELEMATICO E PARTECIPAZIONE ALLE UDIENZE DA REMOTO

Tags:

A fronte di una minaccia tanto grave ed estesa quale quella del Coronavirus, è evidente la prioritaria necessità di tutelare l’incolumità personale di tutti gli operatori della Giustizia e degli utenti.

Per tale ragione non possiamo che esprimere apprezzamento per le misure adottate dal Governo e dal Parlamento per limitare al minimo i contatti tra persone, differire tutte le attività non urgenti e consentire quanto più possibile l’interazione da remoto con gli Uffici.

Purtroppo l’emergenza ha messo in luce lo stato di grave ritardo in cui si trova la messa in opera del processo penale telematico, per il quale AIGA da anni chiede un maggiore impegno da parte del Governo ed un’accelerazione nell’implementazione.

Ancora oggi la quasi totalità della documentazione processuale è su supporto cartaceo e l’accesso ai fascicoli ed i depositi avvengono pressoché esclusivamente mediante l’accesso fisico agli Uffici.

In un simile contesto sono senz’altro apprezzabili gli sforzi fatti dai Capi degli Uffici giudiziari e l’adozione dei numerosi protocolli avvenuta negli ultimi giorni, tesi ad assicurare lo svolgimento dell’attività urgente, che ai sensi della decretazione emergenziale dovrà comunque essere garantita, cercando di evitare contatti tra le parti e garantendo la partecipazione alle udienze da remoto.

Nel ribadire l’ovvia considerazione che tali modalità sono strettamente dettate dall’eccezionalità dell’attuale situazione e che una volta cessata l’emergenza occorrerà mettere mano con urgenza all’implementazione del processo penale telematico, AIGA rappresenta inoltre come nella legislazione emergenziale vigente non siano rinvenibili norme che espressamente autorizzino la partecipazione dei difensori all’udienza penale da remoto (oltre che degli altri operatori e, più in generale, di tutti i soggetti diversi da quelli previsti dal combinato dell’art. 83, comma 12 D.L. 18/2020 e 146-bis disp.att. c.p.p.).

Occorre che il Legislatore chiarisca al più presto tali aspetti, anche per offrire sicura copertura legislativa ai protocolli adottati e da adottare, onde scongiurare il rischio che molta dell’attività processuale svolta con tali modalità possa essere ritenuta viziata; il che porrebbe nel nulla le fatiche che tutti gli operatori in questi giorni drammatici stanno profondendo per garantire la continuità del servizio giustizia.

Per tale ragione AIGA auspica che il legislatore, al pari di quanto fatto per i procedimenti civili, voglia urgentemente esplicitare la facoltà per i difensori, per gli altri operatori (magistrati, cancellieri, fonotrascrittori, ecc.) e per le parti, di partecipare da remoto alle udienze che dovranno celebrarsi durante il periodo d’emergenza, prevedendo altresì la possibilità di trasmettere o caricare atti e documenti, con valore equiparato alla produzione dell’originale cartaceo.

Roma, 21 marzo 2020
Il Presidente AIGA
Avv. Antonio De Angelis